Franco Ferragatta, nasce a Vercelli, il 13 Agosto 1969.

 

Capitano e fondatore della Ciurma di FUTUR'ARTE.

 

All'inizio coordinatore dell'Associazione, poi evolutosi anche in "Imbratta tele".

 

Vanta al Suo attivo due quadri rubati, in un locali pubblici,prima che facesse una collettiva.

 

Delle sue opere la critica dice:

 

"Franco Ferragatta, fondatore di Futur’arte,ama definirsi un “naif moderno Futurista " e si cimenta nella pittura con l’entusiasmo e il disincanto di un fanciullo. Trae ispirazione e spunto dai luoghi della memoria e dalle emozioni più intime che riaffiorano sulla tela con uno stile sempre teso alla sperimentazione, liberato da ogni pastoia prospettica e formale, essenziale, quasi ingenuo ma capace di esprimere uno stato d'animo seguendo l’incontrollabile impulso del profondo."

Nel suo animo e nel suo studio convino, non sempre in armonia l'economista, il pittore, il giornalista, il poeta ed il pirata.

 

 

 

 

 

 

 

Albertaro Roberto

 

Roberto Albeltaro, nasce a Vercelli, il lontano 24 novembre 1940.

 

Compie quest’anno 50 anni di attività, con oltre cento mostre, sia personali che collettive e riconoscimenti da parte della critica professionistica.   

 

La Sua pittura è essenziale, semplice, ma vuole fare vibrare le corde dell’anima.

 

I suoi manufatti sono intimi, concreti ed emozionali.

 

Ogni opera genera profonde sensazioni, siano esse l’ansia, la gioia,

la pace e veramente  la voglia di vivere.

 

La passione nasce ben 10 lustri addietro, come lui ama ricordare, lungo le sponde del nostro fiume.

 

Nei pomeriggi, in qualsiasi stagione, Roberto si recava con gli amici di avventura con il cavalletto da campagna, in compagnia dei suoi maestri e mentori, quali Cesare Libano ed i suoi colleghi,  a cercare di imparare l’arte del dipingere e la prospettiva naturalistica “ en plein air”.

 

Nel corso del tempo la sua arte si è evoluta, affinata ed in essa si distinguono periodi diversi, caratterizzati dai soggetti ritratti, lo stile e le realtà rappresentate.

 

Chiacchierando con Roberto, Lui afferma che il colore è fondamentale ed è simile ad una spezia prelibata, che aggiunge quel tocco di classe all’opera.

 

Il primo periodo è naturalistico, l’artista inizia a rappresentare la natura, in un  “classicismo quasi ottocentesco”.

 

Dopo la dipartita del Maestro, Cesare Libano, sempre con il fido cavalletto da campagna, il quadro si inizia a configurare con vigorose pennellate di colore, quasi la tela dovesse diventare un bassorilievo.

 

Altre opere realizzate, riguardano sempre con la stessa tecnica la rappresentazione della Nostra Città, in stile impressionista.

 

Il passare degli anni, lo ha portato dalla violenza della pennellata ad una maggiore ricerca di perfezione formale, meno dominata  dall’impeto  giovanile.

 

La sua arte è sempre caratterizzata dal colore, il blu, il viola ed il rosso dei tramonti, ogni colore rappresenta sentimenti, sensazioni ed  umori.

 

L'Artista racconta con cromatismi intensi paesaggi straordinari e poetici che nascono dall'infinito confronto tra cielo, terra e acqua, analizzando, con lo sguardo stupefatto di un contadino, un mondo rurale che si sta perdendo. 

 

L’attuale fase delle più recenti opere “ personaggistiche, gli Occhioni “ sono in realtà la rappresentazione del mondo attuale, senza

pregiudizio, ma con molto stupore.

 

Roberto, dopo una lunga malattia, ci ha lasciati il 24 Maggio 2020.

Valerio Bonadonna

 

Valerio ha frequentato un prestigioso corso, in grafica pubblicitaria, presso l’Istituto Esperia di Vercelli.

 

Altra figura fondamentale, nel Suo sviluppo artistico ed amico da una vita è Roberto Albertaro.

 

Valerio è nato artisticamente, come pittore paesaggista  e realista, ma ben presto si rende conto che non era l’arte a lui confacente.

 

La sua arte non era così legata al visivo, ma era vocata a viaggere verso “ aspera “, ossia alle stelle.

 

Valerio  ama osservare il cielo e le altre dimensioni sensoriali nascoste nelle pieghe dell’universo, con fatica e ricerca artistica si è spostato dal banale mondo terrestre ad un'arte universale.

 

Le sue opere sono foriere di vibrazioni, che osservandole colpiscono l’intimo del nostro essere.

 

Valerio mi racconta “ Io dipingo, ma in realtà creo, in quanto i miei soggetti non li ho mai visti dal vero, non sono astronauta ne viaggiatore intergalattico”.

 

Ridendo dice “ Io dipingo il cosmo, nei momenti che riesco a ritagliarmi nella quotidianità dal mio suntuoso attico, il mio studio artistico, la cantina “.

 

Le Sue  opere oscillano tra il visionario e l’onirico.

 

Le  Sue tele,  nascono dal desiderio di rappresentare l’Energia cosmica, attraverso la raffigurazione di galassie, nebulose, di cui spesso  nessuno se ne accorge.

 

Valerio Bonadonna presenta opere astratte, immediate, libere e spontanee, con una pittura fatta con spruzzi, macchie, sgocciolature di colore.

 

I segni che ne conseguono configurano un'immagine caotica, un intreccio irrazionale ed informale di colori e linee, frutto di una gestualità che vuole portare in superficie le motivazioni nascoste dell'inconscio.  

 

 

Le Sue opere rappresentano l’eterno conflitto caotico tra i Bene ed il Male, il perpetuo TAO e la bellezza del medesimo.

  

Ha al Suo attivo numerose “ Collettive “ ed una personale , a Vercelli, presso la Nelson Cornici di Vercelli.

Fabrizio Francese

 

Francese Fabrizio, ormai nome di battaglia “ l’Indiano “, nasce a Vercelli, il 23 gennaio 1953, ove tuttora risiede.

Apassionato di arte e “ bon vivre “, inizia la sua avventura con i pennelli, a seguito di infortunio calcistico, che lo hanno tenuto fermo per ben otto mesi.

Ama la tecnica della pittura in acrilico, ma Sua volontà è quella di esplorare altre radure.

La sua attuale arte si ispira alla spiritualità dei Nativi Americani, da qui il soprannome.

Lo stile è neorealista, con variazioni a composizioni surrealisti,  profondamente permeati da un profondo spirito sciamanico, legato ai sentimenti intrinseci ai sentimenti umani, animali e le forze della natura.

Per la Sua natura e modestia non ha mai esposto le Sue opere, né in collettive che tantomeno personali.

E’ diventato membro del sodalizio, a seguito di avere conosciuto l’associazione in un evento.

 

Il desiderio di evoluzione artistica sono il “ Leit motive “ della Sua arte ed esistenza.

Paolo Salvarani

Paolo Salvarani, ormai nome di battaglia “ Otto “, nasce a Vercelli, il 15 Agosto 1962,  tuttora risiede a Santhià.

Arte, famiglia  ed allegria, sono le linee guida della sua vita.

Inizia la sua avventura con i pennelli, a seguito di intervento chirurgico, che lo hanno tenuto fermo per ben tre mesi, pertanto è un vero autodidatta da “ infermeria “.

Ama la tecnica della pittura in acrilico, che apprezza per la semplicità e la velocità di esecuzione.

La sua arte, infatti è diretta veloce, essenziale, con echi di minimalismo ed tematiche riconducibili all’avanguardismo   del dopoguerra Americano.

Le sue opere sono create con pochi colori, ma per nulla banali, grazie alla sua maestria nell’utilizzare le colature e le velature.

La Sua indole umile, nonostante artista di chiara cifra,  lo ha portato a non  uscire dalla sua cittadina di residenza.

 

 E’ diventato membro del sodalizio, a seguito di avere conosciuto l’Associazione ed il Presidente in un evento collettivo proprio aSanthià, ove entrambi esponevano.

Marascia Cristina

Cristina nasce a Vercelli il 26 febbraraio 1980, ove tuttora risiede.

 

Il suo interesse per l'arte si manifesta fin da piccola, sono più le pagine disegnate sui quaderni delle elementatari che gli esercizi di calligrafia.

 

la sua passione è la ritrattistica femminile immaginaria, a volte caratterizzata da una forte androginia.

 

Nelle Sue opere si mescolano in sinfonia, il Naif, l'impressionismo ed il futrismo.

 

Il cromatismo dell'artista è caratterizzato da colori tenui e nascoste velature.

 

Attualmente sta affinando la sua tecnica presso la scuola " Nuova Belle Arti " di Vercelli, sotto la guida del Professor Pomati.

 

Espulsa per motivi disciplinari ed insolvenza

Pellegrini Alessia


 

Alessia Pellegrini, nasce a Vercelli, il 20 Marzo del 1997.

 

La sua formazione proviene dalla passione trasmessa dalla madre, anche lei artista, ha studiato al liceo artistico di Vercelli, dove  incontrò tra professori  ed compagni, un caleidoscopio di ispirazione ed emozioni.

 

Finiti gli studi inizia a  girovagare per il mondo nella famelica ricerca di emozioni,di musica ,la poesia ,l’arte e la passione che nasce nella cultura del mondo , mantenendosi con la realizzazione ed il commercio di manufatti artigianali.

 

L’artista nonostante la giovane età ha una forte maturità sia artistica che intellettuale.

 

L’artista si esprime con uno stile surrealista e metafisico  dove il colore  è l’essenza del più profondo senso della  vita.

 

L’artista  è sempre alla ricerca della perfezione, purtroppo difficilmente raggiungibile, ma anche effimera ed assolutamente non eterna.  

 

Nelle sue  opere si manifestano molteplici emozioni e sensazioni.

Le opere sono permeate dai forti cromatismi e dall’animo controverso,  sempre pulsante dell’artista.

 

L’artista nelle sue opere esprime il suo stato d’animo,  i  pensieri  intimi e visioni globali della vita.

La sua arte si permea di studio delle forme, la loro scomposizione e

la smaterializzazione delle medesime.

 

Nelle opere  sviluppa un linguaggio autonomo, inventando ed elaborando con straordinaria fantasia temi di misteriosa magia poetica, visioni surreali caratterizzate per l'ordine e la chiarezza compositiva, realizzando opere che  possiamo paragonare a ideali palcoscenici, su cui sono allestite rappresentazioni ambigue e paradossali.

 

L’artista, attualmente, si divide tra il lavoro ordinario ed il desiderio di poter dedicare maggiore tempo all’arte non solo figurativa. 

Treccani Elvira

Treccani Elvira, nasce bresciana , il 6 Agosto del 1949, ma già a tre anni diventa una vercellese D.O.P..

 

Sin dall’infanzia, il talento artistico è un evidente  bocciolo destinato a diventare un magnifico fiore, come se ne accorse anche il Suo maestro elementare, Giuseppe Olmo, che la spronò a continuare e coltivare la sua pianticella pittorica.

 

Continua a coltivare la sua pianticella con amore e dedizione, come autodidatta, realizzando opere di pregevole valore artistico.

 

Visto l’amore per la sua pianticella e desiderando, meglio accudirla si iscrive nel 2006 al corso di pittura  dell’ ” Istituto Nuova Belle Arti “ di Vercelli , ove si diploma nel 2011.

 

Nelle sue  opere si manifestano molteplici emozioni e sensazioni, pervasa da una sensibilità femminile, ma nel contempo “ Leonina “.

 

Le opere sono piene dei colori brillanti e piene di vita, caratteristici del mese di nascita, Agosto.

 

Le sue tele propongono soggetti diversi, immagini simboliche e intense, che esprimono forza e movimento, sensibilità e profondità.

 

Queste sono le caratteristiche che identificano il suo modulo artistico e lo caricano di un felice gioco espressivo in ogni sperimentazione ed in ogni passaggio: di luce, di colore, di segno, di forma.

 

 

Nei suoi cromatismi, il blu nelle sue opere è un vero tuffo in acque smeraldine, piene di emozioni positive, permeate dalla voglia di succhiare tutto il vero nettare della vita.

 

La sua arte si concretizza in un realismo evanescente, ma mai patinato e “ De j’a Vu “.

 

L’artista, attualmente, si divide tra seguire la vita famigliare e le attività dell’Accademia di Nuove Belle Arti di Vercelli.

 

Ha al Suo attivo numerose partecipazioni a concorsi nazionali,  “ Collettive “ e personali.

Arini Pio Mario

 Arini Pio Mario, il Decano dei Pittori Vercellesi, nasce ad Ancona, città circondata da acque salmastre, promontorio affacciato sulle terre e sulle culture balcaniche, il 25 gennaio 1926, un arzillo novantenne.

 

Pio si racconta “ Arrivato alla mia età, anche se ormai in pensione, non ho ancora capito, se sono  statopiù bravo a fare il Magistrato, il marito, il poeta od il pittore.

Comunque penso che il segreto della mia longevità, sia che tutte le attività le ho fatte col cuore e passione, ricevendo sempre apprezzamenti “.

 

La Sua arte nasce dall’osservazione diretta della realtà, che con naturalezza viene trasportata su i più svariati materiali, principalmente, con la sua tecnica preferita l’olio.

 

La semplicità delle forme, Il colore, l’etnicità, dovuta ai suoi viaggi sono gli ingredienti  e le spezie pregiate delle sue opere mai banali e mai ripetitive.

 

Al contrario di molti pittori, colleghi Vercellesi, Pio dice “ Io sono autodidatta, i primi stimoli per l’arte nascono, quando frequentavo il liceo classico a Tirana, per poi conseguire la laurea in legge ed esercitare la professione di Giudice a Bologna fino al 1980, giuro che ne ho viste delle belle, erano gli anni di piombo e delle stragi.”

 

L’evoluzione pittorica si evolve in diversi periodi. Il primo è il periodo “ Chiarista “, caratterizzato dall’evanescenza delle figure e dei colori tenui. Passa in seguito al “ Futurismo “, evoluzione dinamica, progresso e movimento, per poi entrare nell’ultimo periodo, caratterizzato dalla osservazione della natura  e la ritrattistica emozionale, non disdegnando i nudi. 

 

L’artista è legatissimo a Vercelli e dintorni, anche se non disdegna  alcune gite " fuori porta ", spesso con l’eterno amico di sempre  Roberto Albeltaro, vicini di studio.

 

Torres Gian Paolo

Torres Gian Paolo, nasce a Vercelli il 22 giugno del 1947.

 

Ha frequentato da ragazzino alcuni corsi di disegno ed incisione con il Maestro Armando Donna.

 

Intorno i quarant'anni decide di iscriversi all'Istituto di Belle Arti di Vercelli.

 

In questo periodo studia,con l'insuperabile Maestro Renzo Roncarolo,  la tecnica pittorica  dell'acquerello.

 

Alla soglia dei cinquant'anni, autodidatta, ma aiutato dai consigli dei più esperti,inizia la sua avventura nella tecnica nella pittura ad olio.

 

E' piuttosto digiuno di esposizioni e mostre, fatte salve alcune pubblicazioni di sue opere sul Web.

 

Il suo stile oscilla tra un tenue espressionismo, pittura informale, con virate nel naif.

 

La sua arte è fortemente permeata dalle Sue esperienze professionali.

 

L'Artista dopo una lunga e attenta ricerca di tematiche e sperimentazioni delle varie tecniche, approda ad un linguaggio artistico più simbolico e informale.

 

I Suoi sono ritratti caratterizzati dalla sottile indagine psicologica dei soggetti, che trova nella magia della scomposizione e ricomposizione di impronta cubista il mezzo per esprimersi al meglio.  

 

Le opere naturalistiche, oltrepassano il verismo, attraverso un forte uso dei colori e pennellate vigorose trasmettono le emozioni dell'Artista di fronte al mondo.

 

Le Sue opere coniugano il passato con il presente, facendo emergere le conoscenze ed esperienze, acquisite nei suoi frequenti viaggi di lavoro, che lo hanno avvicinato anche a realtà più semplici e meno sofisticate delle nostre.

 

 

 

Lello Gariglio Paolo

Lello Gariglio Paolo, nasce ad Alice Castello, il 26 giugno 1960.

 

Fin da piccolissimo, a quattro anni, manifesta la Sua predisposizione per le arti figurative, copiando dapprima  i suoi animali giocattolo, passando poi a quelli veri, scoprendo che armato di matita, colori e blocchetto da disegno poteva rappresentare il mondo circostante.

 

Frequenta il corso di grafico pubblicitario, seguito anche dal Prof. De Bianchi.

 

Inizia a dipingere ad olio come autodidatta, aiutandosi con la lettura di numerosi manuali, che gli permettono di affinare la tecnica pittorica, specialmente quella della “ velatura “ e nel contempo sviluppare la Sua ricerca interiore e spirituale.

 

Oggi la “ Summa “ del suo percorso si trova riassunta sia a livello pittorico che di pensiero, nel libro autoprodotto “ 2060…e oltre…Il più grande “ miracolo “ Umano “.

 

Tutte le Sue opere sono permeate dal Leit Motiv, come l’Autore lo definisce “ I SOGNO DI ARCOBALENO DI PACE, ARMONIA E LIBERTA’ “.

 

Dal 2009 predilige utilizzare forme tonde o ovali per le sue opere, che gli permettono di sfumare i colori facendoli diventare tutt’uno con la cornice oltre a focalizzare il soggetto/messaggio dell’opera medesima.

 

Nell'attività artistica, numerose sono le mostre ed i riconoscimenti ottenuti in Piemonte, sconfinando anche in Valle d'Aosta, in sedi e manifestazioni prestigiose.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Givogre Giacomino

Givogre Giacomo, detto MINO, pioniere delle diffusione della così detta lampada magica, ossia il proiettore da cinema, nasce a Torino, il 30 ottobre 1934.

 

Dal 1979, ormai quasi  " Senior "  frequentata l'Istituto di Belle  di Vercelli, diplomandosi nel 1985, sotto la guida dell'indimenticato Prof. Renzo Roncarolo.

 

La sua arte è caratterizzata dalla tecnica a spatola, uno “ spatolaro “, condita dalla Sua miscela, in cui convino, sia la tecnica pittorica ad olio che quella acrilica..

 

I soggetti delle sue opere, spesso sono i tramonti, caratterizzatati da tinte tenui e delicatissimi o altri paesaggi dove la luce è accecante, che generano un caleidoscopio di verdi e bruni violentissimi con rossi che si impennano sulle tele.

 

Come tutti gli artisti inizia il periodo delle collettive ed i concorsi, ove ottiene  notevoli successi.

 

Mino, seppur sempre immerso in mezzo alla gente, ci mette un bel po’ di tempo di  a lanciarsi in una Sua personale, che viene allestita nei locali del suo storico cinema “ L’Italia “, e mostrare la Sua arte ai Vercellesi, impressionando positivamente tutti,.

 

La sua ricerca stilistica ed artistica è ancora in pieno fervore senza incorrere nella sclerotica  ricerca, tipica della maggior parte degli innovatori. Giacomo ci ha lasciato il 7 luglio 2018.

 

 

 

Carpo Luisa

Carpo Luisa, nasce nel lontano settembre 1937 ed è la decana delle artiste del sodalizio.

 

Artista, umile apprendista, che passando attraverso i  classici canoni dei percorsi formativi degli artisti vercellesi,l’Istitituto di Belle Arti di Vercelli, affiancata dai prestigiosi maestri Cerallo e Donna.

 

Ha puntato su sé stessa, perfezionandosi con svariati stage internazionali andando a studiare  con Stephen Hayes ( tecnica americana di pittura su porcellana ), Rosa Borges ( tecnica impressionista ) Aurelio Mamura  ( tecnica impressionista acquerellata) ed altri.

 

Raggiunta la piena maturità artistica, oltre alla pittura su ceramica, ama sconfinare, interpretando la realtà in una singolare modo la realtà, con tutte le tecniche acquisite nel corso della Sua formazione, acquerello, pastello ed olio su tela.

 

Ha organizzato svariate personali e partecipato a numerose collettive sia a livello locale che nazionale, raccogliendo sia il plauso del pubblico che della critica specializzata.

 

Vive a Vercelli, dove lavora nel suo atelier tra tele, colori e forni.

 

 

Misseri Antonio

Antonio Miressi, nasce l'otto dicembre 1980 a Vercelli, ove tuttora opera e risiede.

 

La Sua formzione artistica è basilare, un'anno di requentazione alle Belle Arti, finalizzato ad impare l'uso dei colori in tavolozza.

 

Seppur giovanissimo nei suoi soggetti ispirati alla natura e al paesaggio, riesce a cogliere aspetti evocativi come il fluire delle stagioni o il viaggio verso l’ignoto.

 

L'artista interpreta  al meglio la tecnica sviluppatasi in Francia alla fine del 1870 del puntinismo, ossia la stesura dell'opera pittorica per piccoli colpi di pennello accostando colori complementari, che portano sulle tele, una intensa luminosità che colpisce e sorprende il fruitore.

 

Partecipa a numerose collettive, riscuotendo in ogni occasione

ottimi apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica.

 

 

Varalda Maria Teresa

Varalda Maria Teresa, nasce ad Asigliano Vercellese, il 29 settembre 1944, ove tuttora risiede ed opera nel suo laboratorio super attrezzato, dotato di forno, non per la cottura del pane ma per la cottura delle ceramiche.

I suoi studi sono lo stereotipo del dopoguerra, ossia prendere il diploma, nel suo caso Ragioneria.

Nel contempo frequenta per ben otto anni le Belle Arti, poi abbandona  i classici percorsi formativi, in voga ai tempi, per ricercare sia introspettivamente che nel mondo esterno, stimoli che possano appagare il suo desiderio di creazione artistica.

Le sue opere sono poliedriche, anzi scaturiscono dalle sue due nature di pittrice e ceramista, che regnano in un perfetta osmosi.

 

La creatività e l’anticonformismo, ossia l’evitare l’imitazione di modelli ed altri artisti, sono il fil rouge della sua attività sia a livello ceramistico che pittorico.

Meli Andrea

Andrea Meli, pittore e poeta, nasce a Palermo, il 22 novembre 1954.

La sua pittura è informale e non convenzionale, come il luogo ove nasce il tavolo della sua cucina.

L'artista dipinge in orizzontale, sul tavolo ove consuma i pasti, compenetrando in maniera quasi mistica il nutrimento del corpo con quello dell'animo artistico.

La vena artistica sboccia già nella prima adolescenza con i primi sonetti, per poi allargarsi all'arte figurativa pittorica, spinta un'inquietudine  esistenziale.

Artista sanguigno ed eclettico è un autodidatta, che ama coniugare l'arte con l'impregno sociale.

La sua vita artistica, pertanto non ha un fil rouge conduttore, ma si dipana tra parole, colori e profumi di cucina essendo un ottimo ed appasionato cuoco.

 

Espulso per insolvenza continuata e motivi disciplinari.

Domenicale Mario

Mario Domenicale, nasce a Casale Monferrato, il 29aprile del 1949.

La sua arte è caratterizzata da forti connotazioni impressionistice, colori vivaci e decisi, pennellete energiche.....

Elena Gladkowa

Elena nasce il 12 luglio 1977 a 

Raffaele Russo

Raffaele nasce a Biella nel 1971