Collettiva 2020 ( COVID-19 ) :                       " Io sto a Casa, ma ....con l'Arte "


Direzione e Coordinamento Artistico: Ferragatta Dr. Franco / Testi e Critiche: Catalano Michele


ARINI PIO MARIO



Pio Mario Arini è artista che dimostra di conoscere profondamente i colori e le loro innumerevoli possibilità espressive, date dall’accostamento delle diverse tonalità, dalle vibrazioni della luce, da quel suo sottile, delicato, eppure incisivo e intenso gioco di sfumature luministiche; nei suoi quadri, insomma, emerge l’itinerario interiore dell’uomo e del pittore che aspiri, oltre il quotidiano, a più trascendenti mete.

L’artista offre così il suo mondo espressivo nel quale fissa l’intensità del paesaggio, a volte soffuso da un velo di tristezza, a volte ravvivato da effetti cromatici più accentuati, per celebrare il suo amore profondo per la natura e la vita. Una pittura, che coinvolge emotivamente, una sorta di diario intimista appena accennato e raccontato da note cromatiche, a volte accentuate nei timbri per rendere stati particolari del sentimento, con passaggi tonali che bene interpretano momenti introspettivi d’alto contenuto lirico. Cosi l’artista si accosta alla natura, per cogliere gli aspetti dei suoi eventi, i loro rumori, le loro metamorfosi stagionali espresse dal variare dei colori, delle luci, delle atmosfere.

L’artista traduce soggettivamente sulla tela non tanto la realtà mimetica che si offre al suo sguardo, ma ciò che il paesaggio diviene rispetto al più congeniale vedere del pittore: non il conosciuto, convenzionale e scontato, ma qualcosa d’altro:  la loro memoria filtrata da un’ottica che desume, senza mai rivelarle del tutto, parvenze, sembianze, apparizioni sospese nella profondità del quadro, alla ricerca delle radici, reinventando i suoi ricordi e i suoi sogni, stemperando sulle tele, con rara sensibilità, luci e colori, tonalità e fantasie, poesia e pittura.


Bonval ( Bonadonna Valerio )



Valerio Bonadonna, pseudonimo Bonval, percorre un itinerario tutto interiore che si affida all’immediatezza dell’action Painting col vigore del gesto, fatto di sgocciolature di colore, schizzi, macchie, interventi materici che danno spessore all’opera usando un impasto cromatico denso - acrilici e smalti -  illuminato da riflessi metallici. Colori accesi, quasi violenti, che riportano alle culture primordiali, ma anche tinte fredde e pulizia formale, che richiamano l’essenzialità del pensiero Zen, riflesso dello stato d’animo dell’artista, che sembra abbracciare distanze abissali. La ricerca introspettiva si confronta allora con un universo fantastico e onirico che si traduce sulla tela in nebulose lattiginose e spazi siderali in cui l’osservatore, affascinato, pare perdersi. 

Quella di Valerio Bonadonna è una pittura immediata, libera, spontanea, fatta con spruzzi, macchie, sgocciolature di colore. I segni che ne conseguono configurano una realtà dominata dal caos, un intreccio irrazionale ed informale di colori e linee, frutto di una gestualità casuale che vuole portare in superficie le motivazioni nascoste dell'inconscio.  L'opera d'arte diventa espressione di uno stato d'animo, lo scoppio di una carica di energia, l'esplosione di una pulsione interiore che non si estrinsecano secondo un progetto predeterminato, ma seguono un incontrollabile stimolo che viene del profondo, suggerendo effetti spaziali del tutto inediti da cui scaturisce una singolare forza espressiva.

L’Artista abbandona deliberatamente la rappresentazione reale delle cose e centra la sua espressione su particolari visioni di forma e di struttura in una libera creazione fantastica di valore simbolico e decorativo. La dissoluzione delle immagini, il prevalere delle sensazioni e delle emozioni stimolano la sensibilità e creatività dell’artista, che, proprio perché è tale, sa esprimere e oggettivare.

 


L'Indiano - Francese Fabrizio



Fabrizio Francese, scopre quasi per caso la sua vocazione artistica dedicando la sua attenzione, con puntigliosa attenzione e precisione iconografica, ai nativi americani, ai loro costumi, alle loro usanze e credenze e alla loro sfortunata epopea. Nonostante la sua riservatezza e innata ritrosia ad esporsi e mettersi in mostra in breve le sue originali opere vengono conosciute e apprezzate dal pubblico e dalla critica e l’Artista, con lo pseudonimo de “l’Indiano”, si merita un posto di riguardo nel panorama artistico.

Una pittura apparentemente semplice e solo descrittiva, che presenta figure e scenari naturali legati ad un repertorio iconico e a un immaginario che trae ispirazione dalleusanze, dai riti, dai colori, dai paesaggi indiani, a volte interpretati con atteggiamento disilluso e una sorta di ingenuo candore. I suoi dipinti, onirici e spirituali, vanno oltre lo stereotipo dell’indiano d'America Hollywoodiano, solo “piume e perline”, Francese non lo vede come un selvaggio ma lo nobilita evocando nelle sue opere la cultura, la storia ed il loro infausto destino.La rappresentazione è realistica e dettagliata, le cromie calde evocano memorie e suggestioni, ma la di là dell’indubbio decorativismo e valore estetico delle opere, Fabrizio Francese sembra animare le sue figure con il caldo soffio della vita, coglie lo spirito,l’ardore, la spiritualitàdei soggetti, ne approfondisce la psicologia, ne sviscera la natura più intima, ne denuncia la condizione.

 

Divertenti, surreali, graffianti, le opere di Fabrizio Francese - l’Indiano -  riescono a trasmettere allo spettatore una immagine più vera e realistica dei nativi americani, di quel popolo a cui sente di appartenere.


Ferragatta Franco


Franco Ferragatta, Artista nel senso più ampio del termine, personaggio dai molteplici interessi, trova sfogo alla sua inesausta frenesia creativa rielaborando con il suo spirito inquieto un’ampia gamma di spunti stilistici del moderno, manifestando, con rara sensibilità, una coraggiosa sperimentazione tecnica e materica che rivela una versatilità eclettica straordinaria. Esplora perciò una declinazione originale del linguaggio pittorico, che non insegue figure razionali o surreali, ma il ritmo emotivo della vita, sviluppando un suo linguaggio personale, innovatore e visionario, fantastico e mitico. La dimensione sperimentale alterna sgocciolature, sciabolate di colore e vivaci sovrapposizioni cromatiche dando forma a intricate strutture. Colori e segni diventano gli strumenti per la sua personale espressione e testimonianza di un'esplorazione emotiva e intima della propria anima. Le forme liberate dalle pennellate e dal gesto cosciente, voluto, meditato, studiato insieme all’intenso ed approfondito apporto cromatico, riescono ad esprimere i moti profondi dell'essere, l'intensità dell'emozione, il senso angosciante della condizione dell'uomo, opere nelle quali la forza dell’astrazione informale lascia spazio ad una meditata riflessione interiore, immersa in un'atmosfera contemplativa pervasa di sogno e mistero.

Franco Ferragatta conserva dentro di sé lo stupore di un bambino, la curiosità di conoscere, la voglia di comunicare. Nella sua pittura mescola con sorprendente vivacità istinto e gioco, inventando immagini che sono espressione di semplicità e essenzialità.  Osserva il mondo con lo sguardo disincantato e lo rappresenta con spirito fantastico e visionario. Ogni sua opera è un viaggio, un’escursione compiuta nei territori dell’immaginazione, è gesto, è sguardo, è respiro, è un piccolo universo manifestato con l’interesse di chi sa dare valore alle cose semplici.


Giolito Carla



Carla Giolito, artista autodidatta di grande capacità espressiva, dotata di una immaginazione vivace e spontanea, padroneggia una tavolozza estesa e una tecnica minuziosa, appare animata da un innato desiderio di sperimentare e mettersi in gioco. Attenta all’esattezza e all’armonia dei rapporti plastici, l'artista trasfonde nelle sue composizioni una luminosità ed espressività che mette in evidenza ed esalta la sua ispirazione, cedendo alla seduzione dell'immagine stilizzata, attenta al cromatismo sempre accurato, al ritmo formale delimitato da precisi ed armonici effetti di enigmatica poesia. Carla Giolito è in grado di interpretare gli stimoli esterni utilizzando il filtro della propria specifica sensibilità, rielaborare le sensazioni e tradurle in forma. 

Carla Giolito affronta diverse tematiche e tecniche artistiche in piena libertà, esplorando il suo universo creativo secondo criteri soggettivi che rispondono più all’esigenza di comunicare ciò che colpisce la sua sensibilità e fantasia che descrivere semplicemente ciò che vede, percorrendo una lunga successione di stati d'animo in un processo di marcata interiorizzazione, con la leggerezza espressiva di chi interpreta il reale, mantenendo teso il filo di connessione con il potere trasfigurante della poesia e giungendo infine alla definizione di una propria sintassi stilistica, a una personale linea espressiva e a una originale poetica. 

Interpretazione più che rappresentazione quindi, trattando i soggetti della sua pittura con pennellate volte sempre più all’essenziale, con tocchi ora rapidi e decisi ora meditati e leggeri, creando l’effetto di una particolarità espressiva improntata soprattutto sul colore luminoso e sulla levità dei contenuti che rivelano la virtù rara e antica di creare arte. 

 


Maccapani Maria Grazia



Maria Grazia Maccapani è una giovane e brillante autodidatta che ha tratto insegnamenti compositivi e cromatici dai grandi artisti, sia del passato che contemporanei. Trova il punto di partenza del suo percorso artisticoriflettendo sulla natura che la circonda e sottolineando, con la pennellata ampia e decisa e la stesura a tratti materica del colore,le sensazioni e le percezioni visive che il paesaggio comunica nelle varie ore del giorno e in particolari condizioni di luce, in una analisi profonda del cielo, dell'atmosfera, delle acque.

Le prime tele appaiono così animate con scorci fioriti, intricati ammassi vegetali, sentieri e corsi d’acqua, in un complesso compositivo di forte impatto visivo anche in virtù della padronanza assoluta di una gamma cromaticavasta e armoniosa.

Ben presto, seguendo un percorso evolutivo teso verso tematiche nuove, traduce la pur raffinata rappresentazione del realein intensa, tormentata, passionale, intima esternazione di un mondo interiore teso all’astrazione e caratterizzato da un nuovo vigore espressivo e uno stile più determinato, incentrato verso una ricerca più vibrante del colore, con timbri tonali e chiaroscuri soffusi.

 

Una visione astratta che Maria Grazia Maccapani interpreta con garbo, leggerezza e ironia, fino a perdere ogni dimensione naturalistica per divenire momento di interiorità profonda; si manifestano allora sulla tela i segni ed i colori della mente che, anche nella più piccola sfumatura cromatica, diventano palpitanti strutture grafiche, visioni fantastiche da cui traspare prepotentemente l'intenso connubio tra psiche e anima dell'artista. 


Treccani Elvira



Elvira Treccani, Bresciana di origine ma Vercellese di adozione, mostra fin da giovanissima il suo talento artistico e uno sviscerato amore per l'arte che, dopo gli incoraggianti esordi da autodidatta, la portano a frequentare i corsi e conseguire il diploma presso l'Istituto Nuova Belle Arti di Vercelli.

Agli inizi della sua attività pittorica Elvira Treccani si dedica alla rappresentazione figurativa, dando sfogo alla sua creatività esuberante e alla sua fantasia trovando naturale ispirazione nel mondo circostante: realizza così paesaggi dalle tinte solari, eleganti figure femminili caratterizzate da una sottile indagine psicologica, visioni oniriche e simboliche frutto di una accurata ricerca introspettiva. Il forte il bisogno di nuove forme espressive spinge ben presto l'Artista verso un universo pittorico nuovo, ricco di immagini simboliche e intense, che esprimono forza e movimento, sensibilità e profondità, curiosità e interesse verso il mondo interiore, alla ricerca della possibilità di descrivere con forza, fino a renderle quasi visibili, emozioni, ansie, turbamenti, denunce.

Elvira Treccani, infine, approda a una forma d'arte francamente astratta, a uno modo di dipingere sintetico, caratterizzato da macchie e linee senza riferimento a una realtà oggettiva, zone piatte di colore puro o colate materiche, tinte squillanti e contrastanti che identificano il suo modulo artistico e, come per magia lasciando spazio all'emozione e allo stato d'animo, caricano di un felice gioco espressivo ogni sperimentazione ed ogni passaggio: di luce, di colore, di segno, di forma.

 


Salvarani " Otto " Paolo



Paolo Salvarani, in arte “Otto”, dimostra presto il suo talento nel disegno. Autodidatta, si appassiona al lavoro dei maestri dell'impressionismo e animato da un innato desiderio di ”fare arte” procede nel suo cammino attraverso vari stili,  dall'espressionismo alla Pop Art, fino all’informale materico rielaborando in maniera autonoma e personale la lezione dei maestri delle avanguardie del novecento. I  riferimenti culturali non mancano, ma essi sono metabolizzati e fatti propri, del tutto distanti da ogni vuoto citazionismo, permettendo all'Artista di definire un linguaggio autonomo e originale.

Filo conduttore delle sue opere è l'esigenza di rappresentare o evocare, soggetti e stimoli del quotidiano, conservandone la carica emozionale impressionista, l'emotività e il senso del dramma espressionista, la modernità e l'ironia dell'arte pop, verso nuovi modi espressivi, verso la creazione di spazi immaginari, verso l'astrazione lirica e fantastica della realtà. E lo fa con garbo e convinzione, abbandonando definitivamente l’idea del quadro come una finestra aperta sul mondo ed abbracciando invece quella di un’apertura per scendere nel proprio intimo e riflettere su sensazioni e pensieri nascosti.

La vita, il senso dell’esistere, la ricerca di una perfezione illusoria, ironiche scorribande nel mondo animale, la femminilità sensuale, raccontati mediante l’esaltazione del disegno e della materia cromatica, sono i temi che Paolo salvarani affronta nei suoi dipinti luminosi, dai colori acrilici vividi, uniformi e accesi, simili a quelli dei cartelloni pubblicitari e dei fumetti. In alcune realizzazioni di impronta più schiettamente espressionista il colore sempre più libero e intenso, accuratamente steso e modulato, acquisisce un valore plastico, materico, che emerge violentemente dalla superficie diventando l’indiscusso protagonista visivo dell’opera. Il ritmo compositivo, il tocco nervoso conferiscono alla sua pittura maggiore dinamismo e rendono le sue opere semplici ma incisive.

Paolo Salvarani crea opere uniche, vive, eleganti e raffinate, intensamente espressive, dai tratti essenziali e simbolici, nelle quali  la forma si fa sintesi; è artista  moderno che  vive il suo tempo proiettato nel futuro, e che da ciò trae la sua forza ispiratrice in un  coinvolgimento emotivo che nelle sue mani diviene arte.


Varalda Maria Teresa



Maria Teresa Varalda, pittrice e ceramista, è Artista creativa e anticonformista, intimamente legata alla sua terra con le sue tradizioni, dotata di un solido retroterra culturale artistico acquisito con la frequentazione dei maestri che la hanno accompagnata nel suo percorso di studi all’Istituto di Belle Arti di Vercelli, ritrova nell’universo che la circonda una specifica risposta all'esigenza di rendere i soggetti rappresentati aperti all'imprevedibilità dell'infinito, liberi da costrizioni formali, gioiosamente vitali, pulsanti di una vitalità diversa da quella fisica, perché innestati in una dimensione mentale. Raffinati, soffusi di luci morbide ed ovattate, i paesaggi di questa brava Artista fanno emergere spazi naturali vissuti come luoghi interiori che uniscono armoniosamente la realtà esterna alle modulazioni e alle esperienze dell’anima e che paiono riemergere a fatica dalla memoria in un'atmosfera perlacea, prodotta da chiaroscuri e iridescenze, in continuo movimento di forme leggere ed evanescenti, diluite in una dimensione sognante. Un'atmosfera onirica avvolge le sue tele, molte delle quali sono accompagnate da un titolo che rende palese l’emergenza dell'inconscio e lo stato d'animo dell'Artista.

I soggetti che Maria Teresa Varalda predilige e fissa sulla tela possiedono una profonda forza evocatrice che travalica l’immagine figurativa ed offe sensazioni che esprimono le suggestioni emozionali del vissuto, esaltate dalla forza di una pennellata sicura e di un cromatismo che si esprime con una modulazione viva ma non accesa, intensa ma mai troppo sfacciata, capaci di avvolgere lo spettatore in un vortice leggero di impulsi e fermenti visivi.L’Artista reinventa i suoi ricordi e i suoi sogni, esprimendo un senso di solitudine e silenzio, immersi in un’atmosfera lunare e metafisica, sempre in bilico tra poesia e pittura.

 


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